Consiglio Affari Economici

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Che cos'è?
Il Consiglio per gli Affari Economici (CAAEE) è un organismo di partecipazione retto, oltre che dal diritto universale, dalle norme date dal Vescovo diocesano.

Da chi è composto?
Presieduto dal parroco moderatore, che rappresenta la parrocchia nei negozi giuridici, esso è composto dai due parroci, dalla Superiora delle suore “Figlie di S. Giuseppe” e dai Sigg. Alfredo Perrotta, Lucio Guarino; Valentino Salvatore, Alfonso Sorrentino e Franco Mazzarella.

Qual è la sua funzione?
Aiutare il parroco nell’amministrazione e nella gestione economica della parrocchia, difendere quanto le appartiene, recuperare quanto illecitamente le fosse stato sottratto, redigere il bilancio delle entrate e delle uscite da presentare all’ufficio amministrativo della Curia alla fine di ogni anno.

Consiglio Pastorale

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Che cos’è
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) è un organismo di partecipazione in cui i laici sono chiamati, in forza del battesimo, a condividere, in maniera attiva, intelligente e creativa, all’apostolato dei parroci a beneficio della comunità. 

Da chi è composto?
Dai parroci, dalle suore, e da tutti i responsabili o referenti delle varie realtà parrocchiali: Ministri Straordinari della Comunione, Gruppo Liturgico, Catechisti, Consiglio Parrocchiale di Azione Cattolica, AGESCI, Caritas, Gruppo Missionario, Apostolato della Preghiera, Gruppo di S. Pio da Pietrelcina, Responsabili Coppie e Oratorio.

Qual è la sua funzione?
  1. Studiare e interpretare i segni dei tempi alla luce della parola di Dio e del magistero della Chiesa
  2. Progettare il cammino che la comunità è chiamata a realizzare col passar degli anni.
  3. Tracciare il programma da vivere,anno per anno, attraverso la catechesi, i momenti liturgici, sacramentali, culturali, l’attenzione alle problematiche sociali, le relazioni con le istituzioni e le attività ricreative e sportive.
Quando si incontra?
Il CCP si incontra due volte l’anno per stilare il programma annuale. A metà settembre, fuori parrocchia, per fare verifica dell’anno passato e per stilare il programma definitivo fino alle festività natalizie e orientativo fino alla festa di S. Anna. 
Subito dopo l’Epifania per mettere a punto il programma della seconda parte dell’anno, ivi comprese date per prime comunioni, cresima e festività.

Territorio

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Come raggiungere la Parrocchia
 

Le zone Pastorali
Zona A - Viale della Libertà (Cooperative)
Via Principe Manfredi
Via Castelluccio
Via De Regio
Viale Federico II
Via Guaimario IV
Via Esperia
Zona B - Viale della Libertà (Palazzine GESCAL)
Via S. Mellone
Via delle Cave
Via Etruria
Via della Fratellanza
Via Cimitero
Via Marcovaldo
Via Franchetti
Via Esposito
Viale della Pace
Via Bachelet
Zona C
Via Negri
Via Rieti
Via Goldoni
Via Como
Via Poliziano
Via Metastasio
Via Collodi
Via Madonna di Fatima
Via Deledda
Via S. Gregorio VII
Via Leopardi
Via Manzoni
Via Pascoli
Via Fogazzaro
Via S. Anna
Via Foscolo
Via Giusti
Via Verga
Via Aleardi
Via Pindemonte
Zona D
Via Baratta
Via Battisti
Via Micca
Via D’Annunzio
Via Diaz
Via Colombo
Via Baracca
Via Liguori
Via Toti
Via De Divitiis O.
Via Oberdan
Via De Divitiis T.
Via Sauro
Viale Primo Baratta
Via SS. 19
Via Confalonieri

Cenni storici

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        Eretta con decreto arcivescovile, da S. E. Mons. Gaetano Pollio, il 13 dicembre 1971. Le attività iniziano col 1° gennaio 1972. La sede è allestita in un garage di via Francesco Baracca. Col passare degli anni la comunità cresce sempre di più e si inizia a pensare alla costruzione di un complesso parrocchiale, secondo le necessità odierne.
        Nel 1981 la sede della parrocchia viene spostata nell’attuale salone “S. Giuseppe”, a pian terreno della casa canonica, sita nella strada che prenderà il nome dalla parrocchia.
        Grazie all’”Associazione S. Anna”, nata con lo scopo di reperire fondi per il costruendo complesso parrocchiale, nel 1984 prende il via la lunga costruzione. Dopo tanti sacrifici, anche se sprovvista degli impianti microfonico ed elettrico con relativi corpi illuminanti, comincia ad essere utilizzata la sola chiesa per la messa festiva.

Anno 1998
        Con l’arrivo degli attuali parroci, Don Sabato Naddeo e don Michele Olivieri, il 1° luglio 1998, trascorsi i primi tre mesi utili per capire lo stato delle cose, quanto era stato fatto e quanto restava da fare, si decise di dare una accelerata ai lavori seguendoli direttamente, dando priorità alla sistemazione dell’aula liturgica (chiesa) in maniera da ricavare dal salone, sotto la casa canonica, che fungeva da chiesa, tre aule per la catechesi e le attività dell’Oratorio che stava per nascere.
        Col 1° ottobre del 1998 inizia a funzionare definitivamente la chiesa anche se incompleta. Si continua a correre e, con l’aiuto di S. Giuseppe, a provvedere al necessario per far sì che tutto il complesso, ereditato alla stato grezzo, potesse essere messo in grado di funzionare a pieno regime. Nel periodo natalizio, grazie all’aiuto di famiglie che si offrono per recuperare i fondi, vengono raccolti i soldi necessari per saldare i restanti 30.000.000 per i Pastorelli di Fatima, ultimo lavoro commissionato prima della venuta dei nuovi parroci. 

Anno 1999
        Con l’aiuto di “vecchi amici” riusciamo ad avere in dono le piastrelle per pavimentare tutti i locali del piano terra e piano superiore. Grazie anche a dei contributi comunali, circa 70.000.000 di vecchie lire, concessi dall’allora Sindaco, Dott. Fernando Zara, persona squisita e a noi molto vicina, si saldano tutti i debiti pregressi.

Anno 2000
        Giovedì 9 marzo 2000, Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo Metropolita di Salerno Campagna Acerno, consacra il nuovo altare, offerto ancora una volta dai coniugi Franco Perrotta ed Emma Sola, in ricordo del figlio Roberto. Viene anche benedetta la nuova cappella feriale, realizzata come sede del SS. mo Sacramento, per l’adorazione eucaristica e la celebrazione quotidiana, durante l’inverno.
        Per la festa di S. Giuseppe, i fratelli Pio ed Emanuele Pietrasanta, fanno proprio un desiderio di don Sabatino e donano una bellissima statua di S. Giuseppe, opera del Fontanini. Il Giovedì santo, dopo circa due mesi di prove, viene inaugurato l’impianto microfonico, capace di servire distintamente e insieme, a secondo delle necessità la chiesa, la cappella feriale e le aree esterne.La seconda domenica di maggio viene benedetto il fonte battesimale, offerto dalla famiglia Vincenzo Adinolfi. Per completare la sistemazione della chiesa, bisogna provvedere alle due sedi presbiterali: una in chiesa e l’altra nella cappella feriale. Sempre fiduciosi nell’aiuto di S. Giuseppe, viene dato il via all’architetto perché rediga il progetto… in cerca di benefattori. Una signora della Comunità, attenta a tutto quanto si realizza in parrocchia, comunica ai parroci il desiderio di donare le due sedi.
        Per il Giubileo del 2000, nel mese di agosto, sono ospitati in diocesi 600 pellegrini, provenienti dalla Polonia e dall’America. Di questi 250 dalle parrocchie di Battipaglia. In previsione di tale evento si chiede al Sindaco, dott. Fernando Zara, il consenso di realizzare un grande salone, nel cortile dell’Oratorio, necessario per i momenti di familiarizzazione tra i 250 ospiti e le persone delle parrocchie cittadine. L’attivazione di turni per preparare colazione, alcuni pranzi e tutte le cene è stata un’esperienza che ha rafforzato amicizie preesistenti e ne ha creato sia a livello parrocchiale che cittadino. Momenti memorabili di quei giorni saranno le passeggiate culturali: visita alla grotta di S. Michele a Olevano sul Tusciano, al santurario del Getsemani, ai Templi di Paestum e al Duomo di Salerno; e la messa internazionale, presieduta da uno dei due sacerdoti polacchi, in lingua latina, e partecipata in italiano, inglese e polacco.
        A settembre del 2000, quel grande salone di 33,50 metri viene diviso trasformato in tre aule, un salone e una cucina per la realizzazione delle attività parrocchiali. Di grandissimo aiuto è stato il contributo di 150.000.000 di lire concesso dall’amministrazione Zara, in due tranche, alla nostra parrocchia e a quella del Rione Stella perché potessimo portare a termine i lavori del complesso parrocchiale.
        Col mese di ottobre viene avviata la macchina per la missione parrocchiale. Incontri formativi e di preghiera si susseguono in vista della visita pastorale che l’Arcivescovo farà alla comunità il 3 dicembre p.v. Un fiume di persone che passano di casa in casa per consegnare la lettera del parroco, il vangelo e censire la comunità. Dal 25 novembre al 2 dicembre, associazioni e gruppi parrocchiali sono chiamati a tenere, in quanto christifideles laici, la missione parrocchiale: centri di ascolto di ascolto del Vangelo.

Anno 2001
        Viene realizzata la Cappella della Riconciliazione, nello spazio retrostante il presbiterio che viene circoscritto con una vetrata istoriata: uno spazio riservato alla Riconciliazione secondo le norme liturgiche. I due confessionali, sede dove si celebra il sacramento della Riconciliazione: “sacramento da riscoprire e celebrare per maturare umanamente e diventare adulti spiritualmente…”; la vetrata istoriata, con al centro una grande rete, la Chiesa; sormontata da un triangolo, la Santissima Trinità, con al centro lo Spirito Santo, che effonde i suoi doni sugli uomini che formano la Chiesa. Nelle vetrate laterali è raffigurata la croce con una catena infranta, segno di Cristo che ha sconfitto la morte e il peccato, e una conchiglia che da origine a un fiume ed una lampada, simbolo della fede, a significare la rinascita a vita nuova dopo la Riconciliazione. Il 17 marzo la Madre Generale delle Suore “Figlie di S. Giuseppe di Genoni, Madre Maria Daniela Cubadda, visitando la nostra comunità annuncia la prossima venuta delle Suore in parrocchia. Il 19 marzo 2001 viene benedetta “la cappella della Riconciliazione” e inaugurato il nuovo impianto microfonico che può servire, insieme o separatamente, la chiesa e la cappella feriale. Tutto ciò con le offerte dei fedeli.
        Viene il momento di pensare ad arredare in maniera consona e definitiva la sacrestia con armadi idonei e capaci di contenere tutto quanto serve per il culto divino.Se ne fa parola negli avvisi a fine messa, fiduciosi nell’aiuto di S. Giuseppe. Una signora, fedelissima della parrocchia, stabilisce di donare dieci milioni per i mobili della sacrestia. Immediatamente viene commissionato il lavoro…al resto penserà S. Giuseppe. Con gli inizi di giugno si realizzano i lavori alla canonica per accogliere le Suore. I parroci cedono la loro abitazione e, l’ex salone del i piano, già diviso nel 1998 per fungere da salone-cucina, viene suddiviso per diventare l’alloggio dei parroci. La canonica cambia volto e diventa la casa delle suore, mentre il salone-cucina viene diviso e diventa refettorio per le suore e i parroci.
        L’8 settembre vengono accolte le Suore in parrocchia. Il 10 settembre, con una solenne concelebrazione presieduta da S. E. Mons. Gerardo Pierro, presenti i parroci della Città, ufficialmente vengono accolte, in diocesi e in parrocchia, le Figlie di S. Giuseppe di Genoni, nelle persone di Suor maria Nazarena Sale, Superiora, Suor Jisa Jose Valavanattu e Suor Marie Chimene Yanghe.Il 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, viene allestita la nuova sacrestia. 

Anno 2002
        In occasione della festa di S. Giuseppe vengono sistemate e benedette le due sedi presbiterali della Chiesa e della Cappella feriale. Visto l’intensificarsi degli incontri culturali proposti dalla parrocchia e quelli organizzati da gruppi o associazioni extra parrocchiali svoltosi nel salone “S. Giuseppe”, a settembre si è pensato di installare un videoproiettore in maniera da arricchire e gli incontri di catechesi a vari livelli e quelli culturali con l’ausilio dei suggerimenti audiovisivi. Grazie alla disponibilità affettiva ed effettiva del vice presidente dell’Oratorio, Alfonso Ferraioli, è stato realizzato anche il dispositivo “surround” per meglio seguire i films. Ovviamente le capacità e le conoscenze tecnico-cibernetiche di don Michele hanno fatto sì che ci si possa collegare anche per videoconferenze. Un servizio apprezzato dai medici di base dell’ASL SA 2 che abbiamo ospitato per un corso di aggiornamento.
        Il 25 e 26 ottobre, visita lampo a Nottinghan, in Inghilterra, per vedere, ascoltare e acquistare l’organo LEWIS del 1885, già registrato come proprietà della parrocchia S. Gregorio VII, presso la Soprintendenza di Salerno e Avellino. Un esemplare romantico, meccanico, di fattura inglese, unico in Italia, per il quale grandi maestri e direttori di prestigiosi Conservatori del nostro Paese hanno espresso il loro plauso e il loro grazie per il grande servizio reso alla musica e all’Italia. Per loro esperti in materia: “questo è stato un colpo grosso!”.

Anno 2003
        Un anno caratterizzato da incontri, riflessione e verifiche, per gruppi e comunitarie in vista di una svolta definitiva da dare alla comunità. La conoscenza è reciproca, le mete sono chiare, le qualità per raggiungerle ci sono: è tempo di conversione. Tutti chiamati all’impegno affettivo ed effettivo per la crescita umana e cristiana della comunità. Tutti protagonisti, non spettatori; corresponsabili nella vita e della vita parrocchiale. Durante l’estate si pensa di risolvere definitivamente con i lavori alla canonica… che fa acqua e ha bisogno anche di manutenzione straordinaria. Si tenta una nuova soluzione per il terrazzo sperando di poterla utilizzare per coibendare tutto il complesso parrocchiale, realizzato in cemento armato a faccia vista.
        A settembre, con una maggiore divisione degli spazi, per meglio aiutare la Caritas a realizzare il suo servizio, il Centro di Ascolto, il Banco Farmaceutico, il Banco Alimentare e il Guardaroba, vengono sistemati nei locali alle spalle della Chiesa, con accesso dal cancello di via S. Gregorio VII. Con ottobre si dà un nuovo assetto al “vecchio” catechismo: si parlerà sempre di Cammino di fede da fare singolarmente e in gruppi, per crescere nella fede e incontrare Gesù Cristo, unico redentore dell’uomo. I ragazzi potranno scegliere il percorso formativo da vivere tra: “Cammino di fede”, adesione all’Azione Cattolica e adesione agli Scout. Una catechesi esperienziale, di vita, adatta alla loro età che li porta, anche con l’aiuto e la presenza delle famiglie, a scoprirsi persone amate da un Dio che è Padre e Madre, vuole il nostro bene e ci chiede di amarci disinteressatamente come Lui ci ama.